scritto da Luigi Orfeo
regia Roberta Calia, Luigi Orfeo
Con Stefano Sartore
Scene e costumi Augusta Tibaldeschi
Oggi siamo soli, divisi, distanti, ma uniti nella sofferenza.
Chi soffre per amore, chi per insoddisfazione, chi per identità… tutti soffriamo.
Il principale motore delle nostre sofferenze è uno solo.
Non è l’unico, ma di certo ha grosse responsabilità.
è per colpa sua se prendiamo decisioni avventate, insensate.
è colpa sua se andiamo contro la logica.
Ci porta a giudicare, a prevaricare, a dare il tormento a voler manipolare e a farci manipolare.
Un brillante susseguirsi di personaggi maschili, interpretati da un eclettico Stefano Sartore che mette al centro la tossicità dell’essere maschile.
Con lucidità e senza sconti, partendo da fatti di cronaca o rielaborazioni poetiche, si racconterà la figura dell’uomo “maschio” nella società di oggi e di come questa possa essere causa di scontri, guerre, incomprensioni. Un uomo che è il frutto dell’evoluzione degli ultimi decenni, un uomo in trasformazione non sempre compreso ma anche incomprensibile. Dal nonno fascista e despota al vecchio omosessuale, dall’omicida razzista al vicino rancoroso fino ad arrivare ad una madre che educa la figlia al comportarsi a modino di fronte al marito. Una galleria impietosa che, senza dimenticare l’ironia, ci porterà a riflettere sul nostro tempo senza patetismi o retorica.