Una produzione Sanpapié

Con Sofia Casprini, Gioele Cosentino, Fabrizio Calanna
Coreografia e regia Lara Guidetti
Drammaturgia Saverio Bari in collaborazione con Gianluca Bonzani
Elaborazioni sonore Marcello Gori
Maschere Maria Barbara De Marco
Scenografia Maria Croce
Costumi Fabrizio Calanna

Con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura

Corpi e movimento saranno gli strumenti per raccontare una storia nera, surreale, intensa, con coreografie incredibili che creeranno quasi un vero e proprio montaggio cinematografico ispirato all’autobiografia di Dennis Nilsen, omicida seriale inglese che svela i suoi 12 omicidi immergendoci nelle sue rigorose ritualità, tra le contraddizioni dell’Inghilterra dei primi anni ’80.
Una storia di amore e morte, dove sfilano archetipi antichi, specchi incrociati e immagini triplicate, tra visioni di sé e trasfigurazioni, frammenti di corpi e di ricordi.

Un’esperienza unica da vivere col fiato sospeso, mentre sul palcoscenico esplode una dimensione mai vista prima.

La banalità crudele della solitudine, l’assenza di libertà personale, nell’Inghilterra dei primi anni ’80 dove sfilano icone, giovani in fuga e l’omosessualità rimane antitesi della normalità famigliare, collocano l’orrore nella cornice della quotidianità. In scena tre danzatori, due uomini e una donna di età diverse, che indossano per l’intera durata della performance la stessa maschera integrale: sono le tre differenti anime e funzioni di cui parla l’omicida riferendosi a sé stesso nel corso della vita. La coreografia si articola in un capovolgimento costante dei ruoli attivo, passivo e osservatore dell’azione danzata, elaborando il meccanismo di passività/reattività come forma sia estetica che poetica, con un cambiamento rapido e velocissimo degli ambienti secondo un criterio di montaggio cinematografico.